mercoledì 10 giugno 2020

Sintesi finale

#Step24
Uno sguardo d'insieme



Veloci, più veloci, il mondo cambia lingua e noi non parliamo quel gergo.
OBSOLESCENZA, una parola che fonda le sue radici a Roma, ai tempi di Cicerone, e che stava ad indicare un'abitudine desueta;  un termine che nei secoli ha accompagnato la pulsione verso il futuro e l'evoluzione dell'individuo consolando la necessità intrinseca di preservare il passato.
E' un tema ricorrente nel pensiero di filosofi come Platone, nell'opera di poeti del calibro di Leopardi e Gozzano, che fondano i propri scritti sulla rimembranza, ma già nella mitologia incombeva il dilemma del superamento dei limiti umani come nel mito di Prometeo, prototipo greco dell'over-reacher, che prelude i moderni studi di eugenetica, acceso campo di discussione etica.

In alcuni momenti storici prevalse la paura del divenire sull'ineluttabile processo evolutivo: nel medioevo Galilei dovette abiurare le sue tesi a causa dell'oscurantismo imperante, ma anche in altre epoche si tentò di riportare indietro le lancette del tempo, la restaurazione nella storia o il neoclassicismo in arte, o più semplicemente l'utopia di voler congelare un periodo di splendore non accettando il cambiamento e rimanendo ancorati a un mondo che non esiste più come nel caso dell'Orientalismo.

Nella modernità il termine obsolescenza ha assunto varie accezioni, diventando un concetto discusso e pluridisciplinare: nell'ingegneria l'obsolescenza è un limite strumentale al progresso mentre ben altra cosa è l'obsolescenza programmata voluta dall'economia; infatti nella comunicazione da una parte siamo indotti all'acquisto compulsivo ed esasperato dalle pubblicità , d'altro canto la cronaca solleva il problema legato all'equilibrio tra l'ambiente, il ricambio tecnologico e l'economia, argomento peraltro ripreso da pubblicazioni di denuncia sull'abuso delle risorse prime e sui limiti dello sviluppo. Anche nell'intrattenimento troviamo riferimenti, ad esempio nei film d'animazione, per rendere partecipi i più giovani di un problema che interesserà il loro futuro o addirittura ipotizzando una serie TV per un pubblico più adulto.

Ma sicuramente il campo dove l'obsolescenza accende oggi il dibattito più controverso è quello dell'etica: da una parte le esigenze dell'economia di mercato, descritte da Latouche, in contrasto con la necessita di preservare gli ecosistemi naturali e dell'altra un'incapacità della razza umana di mantenere relazioni profonde, vissute e durature in questo mondo superficiale e frenetico; nel contempo,  questa mentalità limitata e circoscritta genera una difficoltà nel cercare la propria identità in una realtà già di per sé spersonificante, argomento che è centrale nel disco di Willie Peyote.

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