martedì 31 marzo 2020

Pubblicità

#Step5
Pubblicità





Parlando di pubblicità è spontaneo collegare il termine a una visione futuristica e idealizzata della realtà, specchio del consumismo di mercato. Il fine della pubblicità è duplice, da un lato guidare verso un prodotto e accattivarsi il consumatore rispetto alla concorrenza, dall'altro, più interessante in questione, convincere chi guarda lo spot che acquistare il particolare prodotto porti a un'innovazione  e miglioria della propria vita, facendo risultare perciò OBSOLETO ciò che già si possiede. L'obsolescenza cosiddetta percepita, indotta da furbe strategie di marketing della moda e della pubblicità, vuole imporre anzitempo il rinnovamento dei beni di consumo mirando a creare un'attitudine mentale al continuo ricambio e un'ossessiva tendenza al progresso.

venerdì 27 marzo 2020

Mitologia

#STEP4
Mitologia





Parlare di OBSOLESCENZA nel mito classico non è appropriato se non considerando uno dei significati che il mito effettivamente ricopriva nel mondo antico, ovvero spiegazione, perlopiù fantasiosa, di fenomeni naturali e fisici: la scienza in seguito dimostrerà come non sono entità sovrannaturali ma ben determinate condizioni a rendere possibile la comprensione della complessità della natura, rendendo la concezione mitica obsoleta. È comunque possibile trovare esempi di obsolescenza, seppur in senso lato, anche all’ interno della mitologia greco-romana, ad esempio Prometeo, che ritenendo di voler migliorare la vita degli uomini e considerando ormai superato il fatto di non possedere il fuoco, volle portarlo ai mortali con le note conseguenze. 
Volendo comunque forzare una visione mitica del concetto di obsolescenza, seppur in epoca contemporanea non è più significativo parlare di creature soprannaturali quali fauni, minotauri, sirene, arpie e altre creature mostruose battezzate nell’Olimpo di cui la mitologia classica abbonda, il pensiero volge indubbiamente all’Eugenetica, ovvero la pratica che mira artificialmente a cambiare il patrimonio genetico umano al fine di renderlo migliore per creare un “Superuomo”, non nella direzione nichilista e spirituale che Vattimo lesse in Nietzsche in senso di “Oltreuomo” ma più propriamente in senso fisico. È bene specificare che non si intende una lettura in termini di razza, ma piuttosto si fa riferimento ad alcuni miti moderni, ad esempio “Spiderman” che acquisisce abilità sovrannaturali in seguito a una mutazione genetica operatagli dal morso di un ragno radioattivo. Per contrasto su questa stessa linea di pensiero si incappa nell’obsolescenza genetica sostituita con le mutazioni, che trovano largo spazio nelle controversie etico-filosofiche utopiche e distopiche sia scientifiche che fantascientifiche che redarguiscono l’eventuale delirio di onnipotenza dell’uomo.  

giovedì 26 marzo 2020

Questo post non ha un titolo, non è uno step e non è strettamente legato al discorso dell'obsolescenza, ma è per sostenere chi ha sempre penato che l' ottima musica fa bene alla salute, permette di vivere meglio. Non tutte le soluzioni vengono da un laboratorio e sono "high-tech". Il benessere passa anche dall'arte e dall'armonia, da qualcosa che soddisfa il bisogno intrinseco di virtute e canoscenza già noto ad Ulisse e a Dante. Tutto ciò non è obsoleto, ma è quella lezione e quella saggezza che ricaviamo dal passato, non siamo così ottusi da non saperla cogliere.
                                         "la musica è l'unica musa di cui abuso perché non mi usa e non mi ha mai illuso"

Think it over

#STEP 03

Think it over






















Non tutto diventa obsoleto. La cultura resiste e sarà anche in grado di salvarci dalla tempesta tecnologica dentro la quale ci troviamo.



lunedì 23 marzo 2020

Etimologia

#Step01bis #Step02
Etimologia






OBSOLESCENZA è un termine che affonda le sue radici nella lingua latina, deriva dal verbo Obsolescere , ovvero cadere in disuso, perdere di pregio, originariamente utilizzato in connotazione negativa e talvolta nostalgica, come Cicero, che scriveva “haec ne obsolescerent renovabam legendo”, tradotto “con le mie letture rinfresco queste nozioni per non dimenticarle”. Partendo da questa visione non stupisce che la parola derivi da “ob-”, avversativo, e “soleo”, ovvero essere soliti, avere l’abitudine, stando perciò a indicare un’usanza passata, rimarcando la sua inadeguatezza e vetustà nel presente o, invece, in una concezione più Leopardiana, una poetica malinconica basata sul ricordo. Evitando facili sofismi sulla derivazione del termine nelle altre lingue romanze, già più interessante è una riflessione sulla lingua inglese che oltre al latinismo “obsolescence” ha alcuni altri modi per intendere un concetto analogo a quello espresso dalla radice latina, come ad esempio lo “used to” che sta letteralmente ad indicare un qualcosa che era uso ma che ora non fa più parte del costume. In epoca moderna, la parola torna in auge negli anni trenta del novecento legando il suo significato alla tecnologia; le due differenti chiavi di lettura che offre il termine sono l’una propria di una visione consumistica ed economica, l’altra legata a un’effettiva e continua evoluzione della tecnologia. vedendola in chiave di “obsolescenza programmata” stiamo attribuendo all’espressione una nota di “progettato per non durare, votato a perdere valore economico e potenzialità nel breve-medio periodo” o per questioni reali di progettazione o semplicemente per moda. È però innegabile che parallelamente la tecnologia si muova molto velocemente e per non rimanere esclusi da servizi o altre funzionalità sia necessario mantenere aggiornati i propri devices per non renderli obsoleti.



FONTE: IL, Castiglioni-Mariotti.

venerdì 20 marzo 2020

Obsolescenza

Step#01
                            Obsolescenza






Veloci, più veloci, chi resta indietro è perduto, inefficiente, invalido. 
Veloci, più veloci, il mondo cambia lingua e noi non parliamo quel gergo 
Veloci, più veloci, aggrappandosi sempre al punto più in alto possibile, 
Veloce, più veloce, perché quella parete che scaliamo continua a franare. 
Veloce, più veloce, insaziabile, perché raggiunta la vetta sei già secondo. 
Veloce, più veloce, rassegnazione è morte tumulato da un presunto futuro. 

OBSOLESCENZA è un concetto più ampio rispetto a quello per cui questo termine viene abusato, ovvero l’obsolescenza programmata in tecnologia. Inteso in senso lato, effettivamente, è più una condizione personale di inadeguatezza sempre più marcata nei confronti di una visione globalizzata del mondo odierno, che non è più a misura d’uomo ma con cui l’uomo deve misurarsi. Per non ritrovarsi in una condizione di asservimento totale e incondizionato a ciò che invece si tentava di cavalcare, occorre talvolta rallentare e coltivare la propria crescita personale, fattore indispensabile per trovare le motivazioni atte a continuare la corsa alla vetta non ricadendo in un nichilismo esistenziale. Al contrario di una macchina, progettata per diventare obsoleta ed essere cambiata, l’essere umano rimane tale e non ha soluzione all’infuori di un’elevazione personale, da una parte per non essere tumulato e dall’altra per essere in grado di ritrovare in sé stesso le motivazioni per riprendere la corsa. Del resto, rinunciare a correre sarebbe vivere a metà o morire prematuramente, rifugiandosi in un atteggiamento cinico e alienandosi dal mondo frenetico ponendosi alla realtà come un moderno Socrate Pazzo (il celebre Diogene).

Sintesi finale

#Step24 Uno sguardo d'insieme Veloci, più veloci , il mondo cambia lingua e noi non parliamo quel gergo. OBSOLESCENZA, una pa...