Apple patteggia rimborsi per 500 milioni
Il colosso californiano della mela morsicata così risponde alla class action statunitense che la accusava di OBSOLESCENZA programmata sui suoi dispositivi: 500 milioni di risarcimento per gli utenti Iphone, in seguito a uno degli ultimi aggiornamenti che hanno portato i noti telefonini ad essere inutilizzabili per malfunzionamenti della batteria o del software come improvvisi spegnimenti o crash durante procedimenti leggermente più elaborati per modelli non recentissimi.
Il risarcimento, la cui cifra deriva dall'accordo degli avvocati delle parti in causa, è di 25 euro per dispositivo, peraltro solo per alcuni modelli: una cifra irrisoria, ma che si porta dietro un retroscena decisivo ovvero che l'obsolescenza programmata non è una mera teoria ma una realtà (e un eventuale capo d'accusa per le aziende tech, se troppo marcata).
Apple si è ovviamente giustificata dando la colpa di questo malfunzionamento a un effetto collaterale di una strategia per far durare maggiormente i suoi cellulari e ha proclamato la sua colpa solo per quanto riguarda la mancata comunicazione ai consumatori, e comunque solo in seguito a una protesta di scala nazionale nel paese da cui arrivano la stragrande maggioranza degli introiti dell'azienda: un'autentica dimostrazione di come le esigenze di mercato partano dal consumatore e di come il concetto del "fatti per non durare" rischi di inficiare seriamente non solo l'ambiente ma anche il mercato, portando il consumatore a prediligere un prodotto più durevole e sottolineando come sia l'avanzare della tecnologia e non della moda a determinare quando un dispositivo è effettivamente inutilizzabile.
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